Possiamo fare di meglio
Vi chiedo questo perché l'anno scorso
abbiamo avuto il privileggio di conoscere un mito appartenente al ciclo epico
delle Dolomiti dalla mano della nostra professoressa Roberta Maschi.
Abbiamo letto qualche testo, consultando
diversi fonti e abbiamo visto in classe la proiezione di una scena del Canto dela caduta uno spettacolo di Marta Cuscunà, una drammaturga e gran “burattinaia” friulana che presentò il
suo lavoro nel programma di Marco Paolini, La Fabbrica del mondo. Lei recupera
l'antica leggenda dei Ladini, il mito di
Fanes.
Questo mito spiega come in un
primo momento la guida del popolo era femminile, un'epoca pacifica di
abbondanza e di alleanza con la natura ma che dopo l'arrivo di un re straniero iniziò
una nuova epoca di dominio maschile dove non c'era che perdita di orientamento
e guerre continue.
La visione di Marta Cuscunà è un
po' apocalittica, lungo il suo spettacolo si vede come l'atteggiamento ostinato
degli uomini porta all'intera distruzione del mondo. Lei fa riferimento all'inquinamento,
l'allevamento intensivo degli animali, la cattiva alimentazione, le guerre
continue, lo sfruttamento delle risorse della natura ed un lungo eccetera.
Racconta tutte queste calamità attraverso
quattro corvi meccanici, quattro marionette nel campo di battaglia che guardano
e parlano senza pietà del mondo ormai distrutto. I corvi, scelti non invano perché
sono animali precursori dell'orrore e che si alimentano di carogna.
Dopo queste attività, ci ha detto
di scrivere la possibile conversazione tra un vecchio ed una bambina con idee
totalmente contrarie che sono sopravvissuti all'esplosione di un ordigno.
L'umanità muore, tutti muoiono e i corvi mangiano i corpi spezzati ma nonostante queste atrocità, io ho voluto lasciare un barlume di speranza. Nella antica leggenda, c'erano i bambini che nascosti sotto terra, aspettavano il momento della pace per ritornare. Ed è proprio questo quello che ho fatto, sono rientrati per prendere il controllo della situazione.
Quest'anno, un gruppetto di ex allievi
di Roberta abbiamo voluto registrare questo dialogo per dare vita ai
personaggi.
Se volete ascoltare il nostro
podcast, eccolo qui!
E... ritornando alle frasi con cui ho cominciato il mio post, cosa c'è di vero in questo mito? Forse la morale: i giovani sono in tempo di azzerare il comportamento umano per avere riguardo della natura.


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