Día das Letras Galegas, Giorno della Letteratura Galega
“Come va, Pardal? Spero che finalmente quest’anno potremo vedere la lingua delle farfalle”.
Il maestro aspettava da tempo che mandassero un microscopio a quelli della pubblica istruzione. Ci parlava tanto di quell’apparecchio che ingrandiva le cose minuscole e invisibili, che noi bambini arrivavamo a vederle davvero, come se le sue parole entusiaste avessero l’effetto di formidabili lenti.
“La lingua della farfalla è una tromba avvolta a spirale come una molla da orologio. Se un fiore l’attrae, la srotola e la infila nel calice per succhiare. Quando avvicinate il dito inumidito a un barattolo di zucchero, non è forse vero che sentite già il dolce in bocca come se il polpastrello fosse la punta della lingua? Beh, così è la lingua delle farfalle.”
E allora tutti invidiavano le farfalle. Che meraviglia. Andarsene in giro per il mondo volando, con quei vestiti da festa, e fermarsi sui fiori come taverne con barili pieni di sciroppo.
Se queste parole vi suonano familiari, è perché le avete già lette, ma in galego. È l'inizio del racconto di Rivas "A lingua das bolboretas", tradotto in italiano da Danilo Manera per la casa editrice Feltrinelli. Molte opere della vostra terra sono tradotte e lette in italiano e molte altre lingue. Ho scelto questo racconto perché è uno dei primi che ho letto in galego, forse il primo, e occupa un posto speciale nel mio cuore. Ancora oggi, questa storia mi commuove.
Qual è la vostra opera preferita della letteratura galega?
Il maestro aspettava da tempo che mandassero un microscopio a quelli della pubblica istruzione. Ci parlava tanto di quell’apparecchio che ingrandiva le cose minuscole e invisibili, che noi bambini arrivavamo a vederle davvero, come se le sue parole entusiaste avessero l’effetto di formidabili lenti.
“La lingua della farfalla è una tromba avvolta a spirale come una molla da orologio. Se un fiore l’attrae, la srotola e la infila nel calice per succhiare. Quando avvicinate il dito inumidito a un barattolo di zucchero, non è forse vero che sentite già il dolce in bocca come se il polpastrello fosse la punta della lingua? Beh, così è la lingua delle farfalle.”
E allora tutti invidiavano le farfalle. Che meraviglia. Andarsene in giro per il mondo volando, con quei vestiti da festa, e fermarsi sui fiori come taverne con barili pieni di sciroppo.
Se queste parole vi suonano familiari, è perché le avete già lette, ma in galego. È l'inizio del racconto di Rivas "A lingua das bolboretas", tradotto in italiano da Danilo Manera per la casa editrice Feltrinelli. Molte opere della vostra terra sono tradotte e lette in italiano e molte altre lingue. Ho scelto questo racconto perché è uno dei primi che ho letto in galego, forse il primo, e occupa un posto speciale nel mio cuore. Ancora oggi, questa storia mi commuove.
Qual è la vostra opera preferita della letteratura galega?
Che difficile! Non lo so! Alcuni anni fa dicevo che erano libri di bambini... Kalandraka, OQO, ma adesso... Devo pensare. Aspetti un attimo... Rivengo già.
RispondiEliminaMarcos... stiamo aspettando....:-))
EliminaIo dirò... alcuno di Agustín Fernández Paz, anche. "Lúa do Senegal", per esempio. Siamo quattro nella mia famiglia e io sono l'unico che non l'ha letto, ancora... Ma lo leggerò, davvero. Ho una bella faccia tosta! :-D Va bene: ho una faccia più tosta che bella ;-)
EliminaCerto che è difficile!
RispondiEliminaIo ho un legame affetivo con il mio primo libro letto in galiziano: Branca de Loboso di Xesús Rábade Paredes. Quando sono arrivata in Galizia e ho fatto i corsi di galiziano, mi hanno chiesto di leggere un libro qualsiasi. L'ho scelto non so perché forse perché in quell'anno aveva vinto il premio Ávaro Cunqueiro con questo libro ed è era in vetrina. Ma mi piace Rosalía de Castro, conoscevo le sue poesie prima di venire per via delle canzoni di Amancio Prada e poi A Esmorga di Eduardo Blanco Amor; O lápis do carpinteiro...etc etc
Non mi piace sceglierne soltanto uno, hahaha!
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RispondiEliminaMemorias dun neno labrego, di Xosé Neira Vilas. Credo che c'è la traduzione all'italiano. E più attuale, A viaxe de Gagarin di Agustín Fernández Paz.
RispondiEliminaEccomi! Ho penso che per prima volta si commemora un scrittore reintegracionista, questo significa che il galiziano e il portoghese sono la stessa lingua. Poi, rischierò: il mio libro preferito è Estórias Abensonhadas (Mia Couto) e anche Os da minha rua (Ondjaki).
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