Vengo anch'io?
Adesso tutto ha
un suono diverso, stiamo imparando a riscoprirci, a inventare una nouva routine.
Riusciamo a fare parecchie attività tra questi quattro pareti, ... e senza
giardino. Lo dico perché penso che se la cavino meglio le persone che hanno una
casa. A volte perdiamo la cognizione del
tempo e non sappiamo nemmeno che giorno della settimana sia. Ciononostante, una
cosa di cui non mi dimentico mai è l'appuntamento alle 8 di sera per appaludire
tutte quelle personne che stanno lavorando per noi: medici, infermieri, forza
dell'ordine, commessi, netturbini ... e via dicendo perché l'elenco è lungo. In
quel momento mi sento molto più vicina agli altri, alle persone come me che
fanno lo stesso nella finestra dei loro appartamenti. Capita a volte di
salutarsi con un cenno della mano anche senza conoscersi. Mi commuove!
Ricordate quella
canzone di Enzo Jannacci che diceva:
"- Vengo
anch'io?..."
Io la finirei con
un sì tu sì!
Io non posso applaudire perché vivo in una casa e non ho vicinato 😔
RispondiEliminaMa sì, Mirian, perché no? Lo si può fare in famiglia. Applaudire con i figli, così scoprono il piacere di ringraziare, con il partner, anche se sei da sola. È soltanto il gesto di mostrare la gratitudine verso queste persone che ci stanno aiutando. Non ti ascoltano i vicini perché non ce li hai ma sai che tanta gente lo fa nello stesso momento.
RispondiEliminaDai, oggi alle 20 e poi mi racconti!
"Vengo anch'io"... che ricordi!!!
RispondiEliminaHai ragione, Elisa, nemmeno noi applaudivamo, vivendo un po' isolati... ma è comunque un bel gesto e un'occasione per spiegare qualcosa ai bambini.